Promozione Spettacolo “Maestro! Memorie di un guitto” – 3/5 ottobre

scritto, diretto e interpretato da Stefano de Luca
luci Claudio De Pace
assistente alla regia Linda Riccardi
in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano

Io so e non so perché lo faccio il teatro ma so che devo farlo, che devo e voglio farlo facendo entrare nel teatro tutto me stesso, uomo politico e no, civile e no, ideologo, poeta, musicista, attore, pagliaccio, amante, critico, me insomma, con quello che sono e penso di essere e quello che penso e credo sia vita. Poco so, ma quel poco lo dico.

Giorgio Strehler

Un bel testo, molto intimista e personale, in cui il regista Stefano de Luca, mettendosi a nudo dal punto di vista artistico rievoca il suo percorso verso le tavole del palcoscenico. Il sottotitolo dello spettacolo “memorie di un guitto” ribadisce orgogliosamente l’appartenenza a un mondo di artisti che scelgono i voli pindarici del teatro e della poesia. Si tratta di un omaggio, un dichiarato atto d’amore verso i suoi maestri, quelle personalità, fuori e soprattutto dentro al teatro, che lo hanno spronato, scelto, guidato, a volte anche criticato duramente per portarlo a essere l’uomo di teatro che è oggi. Ed è anche una trasmissione di saperi sulla necessità della relazione umana, sull’insegnamento come arte nobilissima e fondamentale. L’attore, autore e regista, con toni confidenziali e slanci immaginifici diverte e commuove, attraverso aneddoti personali e soprattutto attraverso un personale ritratto del suo più grande maestro, quel Giorgio Strehler che ha segnato il teatro italiano del dopoguerra. Non un deus ex machina, nume tutelare solenne e distante, ma un uomo di straordinarie virtù e manifesti difetti. Il grande regista che sapeva comunicare con un solo sguardo, il mago delle luci, il conoscitore di anime e severo esaminatore diventava anche l’uomo dai toni bruschi, dai giudizi taglienti, l’uomo inafferrabile da conquistare con fatica. Proprio questo lo rende “Maestro” con la emme maiuscola e de Luca lo dimostra con ogni evidenza.

Sara Cerrato

Da anni ormai sento la necessità − l’urgenza quasi − di raccontare, soprattutto alle giovani generazioni, qualche frammento dell’esperienza vissuta nell’arco di dieci anni accanto a Strehler. E poiché, come scrive Louis Jouvet, “il teatro esiste soltanto nell’atto del teatro”, ho deciso di dare forma teatrale a questi ricordi e a queste riflessioni e di presentarle al pubblico in forma di monologo.

Stefano de Luca

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.